Sindrome dell’Avana, cos’è e come si manifesta

Questa patologia neurologica non riconosciuta è tra le più discusse al mondo. Si tratta di una vera sindrome o di una psicosi di massa?

Tutto è cominciato nel 2016 quando numerosi agenti e cittadini americani che lavoravano presso l’ambasciata americana a Cuba hanno cominciato a riferire di provare un malessere neurologico diffuso, caratterizzato da ronzio nelle orecchie e stimoli dolorosi lungo il viso.

Scopriamo più nel concreto in cosa consiste questa fatidica Sindrome dell’Avana e se può essere considerata a tutti gli effetti una patologia oppure no.

La sindrome dell’Avena: sintomi e diffusione

In totale sono 200 i dipendenti statunitensi che operano o hanno operato a Cuba, Cina, Russia, Serbia, Austria e Germania e che hanno ammesso di aver provato sulla loro pelle i sintomi della sindrome dell’Avana.

Bandiera Americana
La sindrome dell’Avana colpisce le ambasciate americane nel mondo – Unsplash – mentiscura.com

Tutti i 200 soggetti riportano di aver provato fastidio alle orecchie a causa di ronzii, vampate di calore, vertigini e stanchezza protratta, mal di testa e, in alcuni casi, epistassi e vomito.

Ovviamente le accuse non sono mancate: in USA sono nate parecchie teorie complottiste, che vedono come protagoniste delle fatidiche armi a onde elettromagnetiche, utilizzate dalla Russia per danneggiare l’operato delle ambasciate statunitensi, in grado di provocare tutti questi sintomi.

Ma possiamo davvero considerare tutto questo una patologia o si tratta solo di un caso di psicosi di massa?

Emulazione adattiva ed effetto nocebo

L’essere umano tende ad assimilare ed emulare il comportamento di altri esseri umani.

Basti pensare a quando qualcuno sbadiglia e anche noi sentiamo lo stimolo di sbadigliare o all’emulazione della risposta alla paura: se vediamo attorno a noi le persone mantenere la calma, anche in situazioni di emergenza, tenderemo a mantenerla più a lungo e non andare nel panico, viceversa se vediamo persone urlare e scappare, sentiremo l’impulso di fare lo stesso.

Per sopravvivenza, nell’arco della nostra evoluzione, abbiamo capito che copiare il comportamento degli altri è adattivo e ci permette di sopravvivere, ma come in questo caso può essere anche un’arma a doppio taglio e farci provare dei sintomi irreali, che esistono solo nella nostra mente.

Nell’ ipocondria, avviene qualcosa di molto simile: si pensa talmente tanto di avere una patologia che, una volta scoperti quali sono i sintomi, si comincia a provarli pur non avendola contratta davvero.

Tutto questo fenomeno rientra in quello che possiamo definire “effetto nocebo”, ovvero l’opposto dell’ “effetto placebo”. Si tratta di una convinzione negativa che si auto-avvera: se penso che bevendo una determinata bevanda avrò mal di stomaco, quella bevanda mi procurerà effettivamente il mal di stomaco.

La mente ha un’influenza enorme sul nostro benessere fisico e gli effetti placebo e nocebo ne sono un chiaro esempio.

Ricerche sulla sindrome dell’Avana: tutta colpa dei grilli caraibici

Molti ricercatori hanno cominciato ad indagare su questo fenomeno, cercando possibili motivazioni scientifiche a questo malessere che non comprendessero armi segrete ad alta frequenza da parte della Russia.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della California, ha messo in luce che il famigerato ronzio della malattia, in realtà fosse colpa dei grilli caraibici, che emettono un suono particolarmente fastidioso per l’orecchio umano. Questa spiegazione quindi chiarirebbe come mai più persone hanno ammesso di udire il ronzio.

In più, sono state analizzate delle scansioni celebrali di 21 ex membri del personale statunitense stanziato a Cuba, e queste verifiche non hanno messo in luce alcun risultato rilevante a livello di alterazioni cerebrali.

Teorie complottiste e validità scientifica

Nonostante dal punto di vista medico non risultino particolari anomalie, dopo che un evento simile si è presentato anche al consolato degli USA presso Guangzhou in Cina nel 2018, da casualità si è passati ad evidenza e le teorie complottiste sono aumentate. Tanto che molti hanno cominciato a parlare di:

Un attacco basato su energia a radiofrequenza pulsata diretta: questa può essere una spiegazione plausibile di un disturbo che ha portato disturbi gravi agli individui colpiti da fenomeni uditivi e sensoriali direzionali debilitanti. Ma con un’eziologia ancora non determinata in modo chiaro.

 Si tratterebbe quindi di un’arma basata su radiofrequenze che le potenze avversarie agli Stati Uniti starebbero utilizzando per ledere alle ambasciate USA nel mondo.

Le analisi hanno registrato che dopo tre mesi all’ipotetica esposizione di queste onde nemiche, i sintomi legati alla cognizione, alla vista, all’udito e all’equilibrio persistevano.

Cosa ne pensa il governo degli Stati Uniti?

Ultimamente il New York Times ha riportato che la CIA, nota Agenzia di Intelligenze Americana, ha smentito qualsiasi tipo di teoria cospiratoria legata a tali episodi, ma ha anche chiarito che l’intenzione è quella di continuare ad indagare, nonostante l’ipotesi più accreditata rimanga quella collegata a potenziali cause ambientali o condizioni mediche non diagnosticate degli individui che hanno sviluppato il malessere.

FBI logo
FBI e CIA hanno indagato sulla sindrome dell’Avana – Unsplash – mentiscura.com

Anche il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti non ha preso sottogamba la questione e ha, a sua volta, indagato gli avvenimenti nelle ambasciate internazionali prendendo in considerazione 20 casi specifici che, finora, sono rimasti senza una spiegazione soddisfacente ed esaustiva, principalmente riguardanti Avana 2016 e Vienna 2021.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate dall’interno dell’FBI, l’analisi starebbe per portare a delle conclusioni definitive.

Conclusioni

Insomma, non si può accusare formalmente né la Russia né qualsiasi altra potenza mondiale senza delle prove concrete, e rimane comunque un dubbio sostanziale, ovvero: come è possibile che queste onde elettromagnetiche vadano a intaccare la salute solo di un ristretto numero di persone? E, soprattutto, perché provocare dei danni “lievi” come questi se l’obiettivo principale fosse quello di indebolire gli Stati Uniti?

Ovviamente, considerata la mancanza di prove scientifiche, siamo tutt’ora ad un punto morto e gli studiosi sembrano sempre più orientati verso l’ipotesi dell’ effetto nocebo.

Spesso l’uomo vede quello che vuole vedere e l’inasprirsi dei conflitti internazionali attuali potrebbe portare ad altre teorie cospiratorie, dettate principalmente da un pregiudizio che si sta facendo sempre più largo nella società e che potrebbe portare a conseguenze decisamente negative.

Non ci resta che attendere  e scoprire se il mondo della Scienza, o la CIA, in futuro scopriranno di più su questa fantomatica sindrome dell’Avana, o se rimarrà per sempre un punto di domanda pronto a fare alzare polveroni e polemiche.

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