
Elefante africano: uno dei tre animali al mondo con i cuori più grandi e particolari - Unsplash - mentiscura.com
Il cuore è il motore della vita, un organo che lavora incessantemente per pompare sangue e ossigeno in tutto il corpo, a prescindere dalle dimensioni di quest’ultimo. Nel caso di animali di grandi dimensioni, il cuore può arrivare ad avere dimensioni paragonabili a quelle di una piccola utilitaria.
In questo articolo, scopriremo in modo più approfondito, alcuni dei cuori più grandi del regno animale, soffermandoci su tre specie iconiche: la balenottera azzurra, l’elefante africano e il cavallo.
La balenottera azzurra: il cuore più grande mai esistito
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale mai vissuto sulla Terra, infatti può superare i 30 metri di lunghezza e pesare oltre 180 tonnellate. Non sorprende, quindi, che il suo cuore sia il più grande mai osservato in un essere vivente.
Secondo quanto riportato dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), il cuore di una balenottera azzurra può pesare fino a 400 kg e può avere dimensioni paragonabili a quelle di una piccola utilitaria, infatti risulta alto circa 1,5 metri e largo oltre 1,2 metri. Una struttura imponente in grado di pompare sangue attraverso un corpo immenso e distribuire ossigeno a ogni centimetro del corpo.

Il ritmo cardiaco di questa creatura è sorprendente quanto le sue dimensioni, infatti durante le immersioni il battito della balena scende drasticamente, raggiungendo addirittura due battiti al minuto, per poi accelerare fino a 25-35 quando la balena risale in superficie. Con ogni battito, questo cuore dalle dimensioni impressionanti può pompare in circolo circa 220 litri di sangue…basti pensare che quello umano è in grado di pompare “solo” 70 millilitri di sangue a battito.
Questo lento e potente battito della balena è udibile sott’acqua anche a più di tre chilometri di distanza, e ben rappresenta la maestosità di questo animale che popola gli abissi oceanici.
L’elefante africano: cuore possente della savana
Passando dagli oceani alla terraferma, troviamo un altro gigante: l’elefante africano (Loxodonta africana), ovvero il più grande mammifero terrestre vivente. I maschi adulti possono superare le sei tonnellate e raggiungere i tre metri di altezza al garrese. Di fronte a tale mole, anche il cuore deve essere all’altezza.
Il cuore di un elefante pesa in media tra i 12 e i 21 chilogrammi, a seconda della taglia e dell’età dell’esemplare. Sebbene in percentuale rappresenti una porzione simile a quella del cuore umano rispetto al corpo (circa lo 0,5%), la sua struttura è particolare: si distingue, infatti, per la presenza di un doppio apice, una caratteristica rara tra i mammiferi. Inoltre, come sottolineano i veterinari del SeaWorld, l’elefante ha polmoni direttamente aderenti alla parete toracica (senza cavità pleurica) il che incide anche sull’efficienza del suo sistema cardiovascolare.
La frequenza cardiaca media di un elefante adulto è piuttosto lenta, circa 30-40 battiti al minuto, perfettamente adeguata a un metabolismo relativamente lento. Tuttavia, il cuore dell’elefante africano deve fare un lavoro notevole: pompare sangue in arterie lunghissime, fino alla punta della proboscide, che da sola può misurare due metri e pesare oltre 100 chili.
Nonostante le dimensioni, questi animali sono agili: possono correre fino a 40 km/h e percorrere decine di chilometri al giorno, proprio grazie ad un apparato cardiovascolare estremamente efficiente.
Il cavallo: cuore atletico e battito instancabile
Il cavallo non colpisce tanto per le sue dimensioni, specialmente se le paragoniamo a quelle di un elefante africano o di una balenottera azzurra, tuttavia il suo cuore è straordinariamente efficiente e di notevole grandezza rispetto al corpo.
In un cavallo adulto, il cuore pesa in media tra i 3,6 e i 4,5 chilogrammi, circa l’1% del suo peso corporeo. Questa proporzione è superiore a quella umana e riflette l’importanza del sistema cardiocircolatorio nella vita di questo animale che, per selezione naturale, deve essere veloce, agile e in grado di percorrere diversi chilometri al giorno per trovare cibo e acqua.

In alcuni casi eccezionali, come nel leggendario cavallo da corsa Secretariat, si è stimato che il cuore potesse arrivare a pesare oltre 10 kg — un’anomalia nota come “X-factor”, che potrebbe spiegare la sua eccezionale resistenza e velocità.
Il cuore del cavallo è capace di aumentare la propria attività in modo vertiginoso. A riposo, il battito si mantiene intorno ai 30-40 bpm, mentre, se sottoposto a sforzo, può salire fino a 240 battiti al minuto. Questo si traduce in una gittata cardiaca – ovvero il volume di sangue espulso dal ventricolo in un minuto – che passa da circa 35 litri al minuto a valori ben oltre i 200 litri durante il galoppo, come riportato dal Royal Veterinary College di Londra.
Milza e zoccoli del cavallo
Un altro aspetto affascinante è la capacità della milza del cavallo di rilasciare un’enorme quantità di globuli rossi durante l’attività fisica, aumentando temporaneamente la quantità di ossigeno nel sangue.
Un aspetto particolarmente affascinante è il ruolo degli zoccoli nella circolazione sanguigna del cavallo. Spesso definiti “piccoli cuori”, gli zoccoli del cavallo svolgono infatti una funzione meccanica simile a quella del cuore: ogni volta che il cavallo appoggia lo zoccolo a terra, il tessuto elastico interno (detto “cuscinetto plantare”) si comprime e aiuta a spingere il sangue venoso verso l’alto, favorendo la circolazione periferica, in particolare negli arti inferiori che, essendo lontani dal cuore, faticherebbero ad essere correttamente irrorati di sangue.
Il cavallo, insomma, incarna il perfetto equilibrio tra forza, resistenza e efficienza, rendendo il suo cuore, ma in generale il suo intero apparato circolatorio, un vero prodigio.
Tutta questione di adattamento
Sebbene questi animali siano molto diversi per habitat, comportamento e struttura fisica, i loro cuori raccontano una storia comune: quella dell’adattamento.
Ogni cuore è modellato per rispondere alle esigenze del corpo in cui vive: la balenottera azzurra ha bisogno di un cuore lento ma potentissimo per affrontare le profondità oceaniche, l’elefante necessita di un cuore grande e affidabile per sostenere una struttura massiccia come la sua, mantenendo al contempo l’agilità necessaria per sopravvivere sulla terra. Il cavallo, infine, ha sviluppato un cuore elastico, capace di aumentare rapidamente la sua attività per sostenere sforzi intensi.