Alcuni fiumi in Alaska sono arancioni: ecco cosa sta succedendo all’acqua

Esiste un fenomeno particolare che, in alcune parti del mondo, tinge le acque dei fiumi di arancione. Ecco a cosa è dovuto

Avresti mai immaginato che in natura potessero esistere dei fiumi arancioni? Sappi che non è una bufala, succede davvero. Precisamente questo avvenimento si verifica in Alaska ed è un fenomeno che risulta facilmente spiegabile dalla Scienza.

Si tratta di un evento affascinante o pericoloso? Scopriamolo.

Attenzione al permafrost

Permafrost
Permafrost – Photo by Boris Radosavljevic licensed under CC BY 2.0 DEED (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/deed.en) – mentiscura.com

 

Alcuni fiumi artici si stanno tingendo di arancione negli ultimi mesi. Per quanto possa sembrare un avvenimento curioso e stupefacente, in realtà nasconde una grossa minaccia per l’ambiente.

Pare, infatti, che le acque dei fiumi si stiano tingendo di questa colorazione innaturale, a causa del cambiamento climatico. Il permafrost, ovvero lo strato di suolo che resta generalmente congelato perennemente, sta piano piano scomparendo.

A quanto sembra, la sua scomparsa sta facendo venire alla luce minerali ricchi di ferro, in grado di tingere di arancione le acque che entrano a contatto con loro. Oppure, secondo altri studiosi, lo sciogliersi del permafrost sarebbe responsabile del contatto ravvicinato dei batteri con il ferro. In seguito a questa interazione, i microorganismi avrebbero reso solubile in acqua il ferro. Ecco spiegata la colorazione arancione.

Quali sono le conseguenze?

Ovviamente non è solo il colore dell’acqua a cambiare ma anche le sue caratteristiche chimico-fisiche. Infatti, la stessa Società Geologica Statunitense, ha osservato che le concentrazioni di ferro in queste acque, il poco ossigeno e la maggiore acidità, rendono i fiumi colpiti dal fenomeno inadatti alla vita di pesci e invertebrati.

Si tratta di acque ormai non più potabili se non si vuole rischiare di morire sul colpo dopo un solo sorso: presentano talmente tante impurità e metalli, da essere nocive per chi le ingerisce.

Quanti sono i fiumi colpiti dal fenomeno?

Per il momento, i fiumi colpiti dal fenomeno sono 30. O almeno, sono quelli che sono stati individuati fino ad ora. La zona geografica maggiormente colpita dal fenomeno è l’Alaska. Purtroppo, se andiamo avanti così il fenomeno si diffonderà, interessando anche altre zone del Pianeta che, per ora, non sembrano intaccate da queste acque arancioni.

Pare chiaro, purtroppo, che si tratta di un fenomeno pericoloso da cui non si può tornare indietro: le acque contaminate restano contaminate, andando così a ledere a interi ecosistemi.

La fusione del permafrost è pericolosa: ecco perché

Oltre agli aspetti già visti, bisogna considerare che il permafrost può essere altamente pericoloso. Questo suolo congelato da almeno due anni, è costituito prevalentemente da rocce e sabbia, cementate da ghiaccio, che fa da collante tra le due. Gli stati profondi del permafrost sono costituite principalmente da minerali.

La fusione del permafrost può provocare anche altri fenomeni altamente pericolosi come:

  • Frane, valanghe e inondazioni
  • Rilasci di grandi quantità di metano e anidride carbonica nell’atmosfera, intrappolate tra i suoi strati da millenni. Infatti, la materia organica del permafrost è ricca di carbonio. Scongelandosi, questo strato andrebbe a liberare nell’atmosfera il gas serra, che non farebbe che aumentare il riscaldamento globale.

In conclusione, per quanto possano essere affascinanti da ammirare, i fiumi arancioni sono qualcosa che non avremmo mai voluto vedere. Speriamo che si trovi presto una soluzione, prima che il problema permafrost degeneri ulteriormente.

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