La mozzarella imbustata che troviamo al supermercato non sempre è di alta qualità ma possiamo imparare a riconoscere quelle migliori.
Di recente una rivista per consumatori ha effettuato dei test su diversi campioni di mozzarella “fior di latte” dei più comuni marchi, quelli che si trovano nei supermercati.
Dai risultati è emerso qualche dettaglio importante, che ogni consumatore dovrebbe conoscere in modo da mettere nel carrello la mozzarella migliore.
Scopri come riconoscere la mozzarella imbustata migliore tra quelle del supermercato, il trucco è facilissimo
Gli alimenti industriali sono sicuramente inferiori nella qualità rispetto a quelli artigianali, ma possiamo apprezzarli comunque e non demonizzarli. L’importante, però, è saper scegliere bene.
Il problema delle GDO, infatti, è che offre ampia gamma di prodotti, e per il consumatore finale può essere davvero difficile orientarsi e decidere al meglio.
Riguardo alla mozzarella, da alcune indagini è emerso che non sempre viene fatta “a regola d’arte”; il risultato finale può essere un prodotto super economico ma di fatto di scarsa qualità. Se capita di comprare della mozzarella e accorgersi che il suo sapore è più simile al “niente” che alla mozzarella, allora significa che il prodotto è stato realizzato seguendo un metodo legale ma poco trasparente.
Gli esperti consigliano di leggere sempre attentamente le etichette delle mozzarelle che si intende acquistare, perché tramite la presenza di un ingrediente si va a capire immediatamente che il prodotto non è eccellente.
L’ingrediente in questione è l’acido citrico: questo ingrediente, legale e innocuo, sia chiaro, viene utilizzato però al posto dei batteri lattici, quelli che danno alla mozzarella le caratteristiche note. Le aziende ricorrono a questa alternativa per velocizzare il processo produttivo e quindi guadagnare di più. A perderci, però, è la soddisfazione del consumatore finale, che consuma una mozzarella “alternativa”, e soprattutto non essendone a conoscenza.
Quindi la prossima volta che si acquista una mozzarella imbustata del supermercato basterà controllare la presenza o meno dell’ingrediente acido citrico. Se c’è, possiamo decidere di mettere nel carrello un’altra marca di mozzarella oppure di acquistarla ugualmente, sapendo però che l’azienda produttrice ha sacrificato la qualità del prodotto finito in nome del profitto economico.
Il caso della mozzarella è solamente uno dei tanti che dimostrano ogni giorno quanto il consumatore sia “ingannato”, in quando non istruito a sufficienza a saper riconoscere le diciture in etichetta. Le aziende guadagnano, non infrangono le Leggi, ma sarebbero necessarie politiche atte a migliorare le conoscenze dei consumatori, che così potrebbero scegliere consapevolmente cosa portare in tavola.