
Una volta che entrano nel corpo umano, I PFAS non vengono eliminati e aumentano il rischio di infiammazioni e malattie gravi. (Mentiscura.com)
I “composti chimici per sempre” sono una minaccia silenziosa per l’ambiente e per la nostra salute: ecco l’ultima scoperta.
Le sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate, meglio note come PFAS, sono un gruppo di composti chimici artificiali estremamente persistenti, presenti tanto nell’ambiente che nel corpo umano. Questi composti, utilizzati in vari settori industriali per le loro proprietà uniche, non si degradano mai, accumulandosi all’infinito: di qui il nome di “composti chimici per sempre”.

I PFAS sono onnipresenti: si trovano nell’acqua, nel cibo e perfino nell’aria. Una volta entrati nel corpo umano, non vengono eliminati, e aumentano il rischio di infiammazioni e altre malattie gravi. E studi recenti hanno acceso un nuovo campanello di allarme per la salute pubblica: questi composti, infatti, possono a quanto pare penetrare nel corpo umano anche attraverso la pelle.
La penetrazione cutanea dei PFAS: una nuova verità
Un recente studio condotto dall’Università di Birmingham ha confutato l’ipotesi che l’unica via di ingresso dei PFAS nel corpo sia quella dell’inalazione o dell’ingestione. I ricercatori hanno esaminato 17 delle oltre 4.700 sostanze PFAS conosciute, scoprendo che ben 15 di queste possono penetrare nella pelle umana. La ricerca, condotta su modelli 3D di pelle sviluppati in laboratorio, ha dimostrato che le proprietà idrorepellenti dei PFAS non impediscono il loro assorbimento cutaneo.

Lo studio ha rivelato che i composti PFAS con catene di carbonio più lunghe mostrano livelli di assorbimento cutaneo più bassi, mentre quelli con catene più corte sono assorbiti in misura maggiore. Questa scoperta suggerisce la necessità di un ripensamento sull’uso dei PFAS nei prodotti di consumo, in particolare nei cosmetici e negli articoli destinati ad entrare in contatto con la pelle.
L’assorbimento cutaneo dei PFAS aggiunge un ulteriore rischio per la salute umana, già compromessa da queste sostanze. Diversi studi hanno collegato l’esposizione ai PFAS a problemi di fertilità, disfunzioni epatiche e immunitarie, e a un aumento del rischio di tumori, tra cui quelli ai reni, alla tiroide e ai testicoli. Una ricerca del 2023 ha inoltre evidenziato una correlazione tra alti livelli di PFAS nel sangue e alcune forme di cancro nelle donne (all’utero, alle ovaie, al seno, alla pelle e non solo).
Alla luce di queste evidenze, secondo gli esperti, urge una revisione delle normative sull’uso dei PFAS, specialmente nei prodotti che entrano direttamente a contatto con la pelle. Ferma restando l’importanza di promuovere ulteriori studi per comprendere appieno i meccanismi di assorbimento e gli effetti a lungo termine sulla salute. Solo attraverso una conoscenza approfondita e una regolamentazione rigorosa si potrà mitigare l’impatto dei “composti chimici per sempre” sull’ambiente e sulla salute umana.